venerdì 10 aprile 2015

I RACCONTI DEL VENERDI' - PARTE PRIMA: esercizi di scrittura creativa.

C'era una volta una bambina, che non aveva più né babbo né mamma, ed era tanto povera, non aveva neanche una stanza dove abitare né un lettino dove dormire; insomma non aveva che gli abiti indosso e in mano un pezzetto di pane, che un'anima pietosa le aveva donato.
Ma era buona e brava e siccome era abbandonata da tutti, vagabondò qua e là per i campi fidando nel buon Dio.
Un giorno però accadde che...

mentre camminava, vide un parco e si sedette su una panchina dove c'era un gentiluomo che era responsabile di una casa famiglia.
Lei all'improvviso piange e il gentiluomo le domanda il perché, lei racconta la sua storia dicendo anche che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato nonostante tutte  le preghiere, essendo buona e chiedendo aiuto a Dio.
Quel giorno era stato il suo giorno fortunato, era il giorno che aspettava ormai da tanto tempo.
Era il suo giorno fortunato perché quel gentiluomo la portò in un'associazione dove c'erano molti bambini come lei. Da quel giorno la sua vita cambiò. Mangiava, beveva, giocava con i bambini, dormiva dopo tanto tempo su un bel letto e si divertiva molto.
Però dopo un po' dei volontari si accorsero che a lei piaceva molto leggere ed era molto intelligente; quindi il responsabile di questa casa famiglia si stupì  di come lei leggeva e di come era intelligente, essendo vissuta per così tanto tempo per strada.
Così un giorno decisero di mandarla in una scuola. I primi sette giorni andarono bene, lei andava a scuola e tornava in questa casa famiglia.
Però un giorno ricominciò a rattristarsi un po' perché vedeva che al suono della campanella tutti i bambini correvano felici tra le braccia dei genitori che li venivano a prendere, sentiva i bambini raccontare cosa avevano fatto a scuola, i voti che avevano preso, le verifiche ecc., e lei non lo poteva fare.
Dopo un po' c'erano una mamma e un padre che si erano recati da questo responsabile dicendo di avere una figlia che voleva una sorella un po' più grande di lei, con cui fare i compiti, con cui studiare, con cui condividere la stanzetta ecc.., perché lei si sentiva sola.
E quindi questi generosi genitori la accontentarono perché le volevano molto bene e volevano la sua felicità, e decisero di adottare qualche bambina.
Così questo gentiluomo disse che erano venuti al momento giusto, perché c'era una bravissima bambina senza genitori, molto generosa e intelligente: loro la videro e accettarono; così questa bambina venne adottata.
Passano tre mesi e per fortuna la bambina ha una famiglia, una sorella, una casa, i genitori che la vanno a prendere a scuola.
Così il sogno di questa bambina si avverò completamente.
B.S.

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