giovedì 26 febbraio 2015

MONTELUCO

Fedeli alle nostre radici francescane e legati indissolubilmente  alla terra del nostro Santo, abbiamo deciso di riunirci periodicamente in un antico romitorio francescano: il convento di Monteluco. (http://www.assisiofm.it/san-francesco-monteluco-65-1.html)
Il primo ritiro ci ha impressionato positivamente. Ci siamo ritrovati immersi nella natura, nel silenzio, in pareti antiche. Abbiamo respirato pace, quella pace che Francesco cercava e trovava elevandosi verso il cielo, arrampicandosi su alti monti, lontano dal frastuono del mondo, dalle incomprensioni, dalle guerre e dal male; pace che poi portava nel mondo per trasformarlo, per seminare amore, gioia, misericordia.
L'accoglienza dei frati è stata delicata, fraterna, amorevole, discreta. Abbiamo partecipato alle funzioni religiose con la fraternità ed abbiamo meditato sulla nostra missione accompagnati da fr. Matteo.






ASSISI



Un incontro apparentemente casuale, una torcia, un fascio di luce e una domanda: "dove stai andando?"
Così  è nato un cammino di fede, così è nata questa associazione. 
Quando si incontra Dio non si può restare inerti, la nostra vita cambia, si rinnova, acquista un senso nuovo.
L'amore infinito del Padre ci invade al punto da generare in noi il desiderio di fare la Sua volontà.
Assisi e frate Francesco: artefici di questo miracolo.
Assisi, Terra Santa, terra ricca di Spirito, terra che non lascia indifferenti, che tocca il cuore, che fa esplodere il cuore, facendo emergere l'Infinito che è in ciascuno di noi.
Francesco, Santo bellissimo, piccolo, semplice, normale, rivoluzionario, moderno.
Frati minori, guide sicure ed esperte, teneri testimoni dell'amore del Padre Celeste.
Così siamo nati e con questi valori stiamo cercando di crescere e di accogliere tutti coloro che vengono a noi. 










martedì 24 febbraio 2015

CHI SIAMO

...Due braccia aperte ...
L’Associazione San Francesco d’Assisi nasce a Caserta nel 2008.
L’organizzazione, in tutto il suo operato, si ispira alla spiritualità francescana.
Essa si prefigge di:
1)  accogliere e sostenere tutti coloro che nella società non sono ascoltati e vivono in situazioni di povertà o di difficoltà, con un’attenzione particolare ai bambini, alle famiglie  e alle ragazze madri;
2) difendere e promuovere il valore della vita, con ogni mezzo necessario;
3) sostenere le donne incinte, affinché siano incoraggiate a portare avanti la vita che è in loro;
4) sostenere i bambini, soprattutto nei primi anni di vita, sia per scongiurare il rischio che molte madri in difficoltà ricorrano all’aborto e sia per favorire un adeguato sviluppo psicofisico del bambino;
5) sostenere le ragazze madri e le famiglie attraverso l’ascolto, l’aiuto materiale e un’educazione alla fede cattolica (senza perdere di vista la necessità di rispettare persone di diversa fede).
L’Associazione gestisce un centro di ascolto con la duplice funzione di ascolto dei   bisogni e/o  sofferenze di diversa natura, nonché per la consulenza gratuita (psicologica, legale, medica/pediatrica e medico-legale).
L’Associazione provvede ad una distribuzione alimentare mensile, destinata alle famiglie accolte e seguite nel progetto del centro di ascolto e gestisce un guardaroba per la distribuzione di abiti usati.
Dal 2010, sta realizzando un progetto per l’infanzia denominato “Francesco e Chiara”, che prevede il sostegno ai bambini di famiglie povere (da zero a due anni) attraverso un aiuto mensile (pannolini e buoni per l'acquisto di latte e di omogeneizzati).
Dal 2013, sta realizzando un progetto denominato "Sorella Scuola", destinato ai bambini della scuola primaria e ai ragazzi della scuola secondaria, che prevede un aiuto quotidiano nei compiti scolastici da parte di una equipe di insegnanti volontari, nonché una serie di laboratori.
Nel 2014 ha visto la luce anche il primo campo estivo "Sorella Estate", rivolto a bambini e ragazzi da sei a 14 anni.

...
"..Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.....ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli , l'avete fatto a me..."

HO VISTO IL FIUME

Il 23 ottobre 2013 sono stata a Roma da Papa Francesco.
La partenza è stata un po’ dura perché mi sono svegliata molto presto. Quando ho visto il Papa, anche se da lontano, ho provato un’emozione e gioia grandissima, abbiamo preso la sua benedizione e poi ci siamo riuniti tutti per fare un picnic a Villa Pamphilj.
Mi sono divertita perché con noi c’erano anche dei miei amici; abbiamo giocato perché questa villa era molto grande e bella, c’era molto verde, è stato bello. Al ritorno nel pullman dal finestrino ho visto il fiume Tevere. Pensavo: ma io non ho mai visto un fiume, allora nella mia testa ho detto Gesù è veramente così buono. Poi ho visto il lago dove tempo fa si svolgevano le olimpiadi, era grande e bello. Quando sono tornata a casa ero felice di aver trascorso un giorno così bello ed entusiasmante.
Stefania-una bambina

DIARIO DI UN PELLEGRINAGGIO SPECIALE: L'Associazione San Francesco d'Assisi a Roma da Francesco



Mercoledì 23 ottobre 2013, l’Associazione di Volontariato San Francesco d’Assisi va da Francesco. Un sogno si realizza: le famiglie che assistiamo, i bambini, i ragazzi, alcune donne incinte, i ragazzi della Comunità Alloggio Casa Pinardi, i nostri amici, le anime belle che ci circondano, sono in pullman con noi, direzione Piazza San Pietro. 
Siamo tutti emozionati e tutti pronti a farci spazio tra la folla per ricevere la benedizione di Papa Francesco, il Papa che sentiamo nostro, che ha scelto il nome del Santo che noi amiamo più di ogni altro. 
Alcuni mesi di organizzazione: noi da Caserta; le laiche e le suore francescane missionarie di Maria da Roma. Quante preghiere per scongiurare un temporale che avrebbe rovinato tutto.
 La giornata è bellissima, piena di sole e di gioia. Partiamo prestissimo da Caserta, scesi dai due pullman, ci avviamo con il nostro stendardo verso piazza San Pietro.
Che festa bellissima, nonostante tutto, nonostante le centomila persone che ci circondano, nonostante i varchi chiusi di piazza San Pietro. Poi, improvvisamente, i varchi si aprono e veniamo letteralmente trascinati in piazza da una folla composta e desiderosa di avvicinarsi a Francesco.
Penetriamo la folla con entusiasmo e con la fede di chi sa che tutte le persone che ci sono state affidate resteranno intorno a noi, come attratte da una calamita di amore. Ci fidiamo del Padre, abbiamo portato con noi tante persone che andavano controllate a vista e malgrado il mare di gente in cui ci disperdiamo, a fine udienza siamo tutti lì. Nel pomeriggio ci rechiamo a Villa Pamphilj, dove i bambini e i ragazzi giocano gioiosamente
A fine serata la stanchezza è immensa, ma la felicità è incommensurabile, è indescrivibile ciò che si prova a vedere al centro dell’attenzione, felici e sorridenti, quelli che nella società e, purtroppo, spesso anche nella chiesa vengono relegati ai margini, come degli “scarti” di umanità. Quelli che li escludono non sanno cosa perdono, in questi “Ultimi” si tocca, si respira, si abbraccia Gesù.

RISPLENDERA' IL SOLE



Nella vita di ognuno capitano dei momenti difficili, quando non siamo capaci di andare avanti e rispondere a tutte le esigenze della nostra vita complicata.
E quando siamo costretti ad attraversare questi brutti periodi, non dobbiamo contare solo su noi stessi e soprattutto non dobbiamo rinchiuderci con i nostri problemi. 
Siamo veramente felici di aver conosciuto in un momento difficoltoso della nostra vita l’Associazione San Francesco d’Assisi e le persone che ci lavorano. 
Sono tutte persone di grande cuore che, tra i pochi, si ricordano che solo buone e oneste opere costituiranno il senso della nostra vita.
Ogni volta che andiamo al centro di ascolto, incontriamo una costante comprensione, disponibilità, benevolenza.
La cosa che ci fa più piacere è la possibilità di incontrare le altre persone di tutte le età e tutte le nazionalità, comunicare con loro, vedere i loro sorrisi. E per quanto siano difficili e a volte anche crudeli le circostanze, bisogna sempre sapere e credere che questo è solo un momento passeggero, e dopo in ogni caso risplenderà il sole.
Vira - una mamma

LA PROVVIDENZA: UN MATRIMONIO

 Un giorno di primavera del 2013, ricevo una telefonata da Maria Rosaria, laica francescana missionaria di Maria. So già che Maria Rosaria – ad agosto – sposerà Gianni, ma non posso neppure immaginare che quel matrimonio possa avere un legame con la nostra associazione. 
Maria Rosaria, con la voce serissima e con accanto il futuro sposo, mi comunica la loro decisione di chiedere agli invitati alle nozze di non fare regali, ma di fare delle donazioni all’Associazione San Francesco d’Assisi. Io resto senza parole, mi sento spettatrice di un’opera di Dio, ho le lacrime agli occhi e la pelle d’oca. Maria Rosaria è della provincia di Taranto e Gianni di Firenze, provengono da luoghi lontani dalla nostra realtà, non hanno mai visto nulla di ciò che facciamo e stanno facendo un gesto così grande, così generoso. Mi rendo conto che ciascuno di noi è parte di un disegno di Dio e se riesce ad abbandonarsi nelle Sue mani può vedere realizzarsi meraviglie.
Con gli sposi decidiamo di destinare le donazioni degli invitati al progetto per la vita “Francesco e Chiara”, un matrimonio cristiano genera vita e quello di Maria Rosaria e Gianni è stato fecondo ancora prima di essere celebrato. 
Il 25 agosto 2013, ad Assisi, ho avuto la fortuna di assistere alle nozze dei nostri angeli custodi. E’ stata una testimonianza di amore profondo, di semplicità francescana, di carità cristiana. La Parola si è trasformata in vita: un uomo ed una donna si sono uniti in matrimonio davanti a Dio e davanti agli uomini per tutta la vita. Quest’uomo e questa donna non hanno voluto sprecare soldi in cose inutili: solo pochi fiori, una cena in famiglia servita da noi laici e dalle suore, una bomboniera realizzata dalla sposa, l’abito da sposa della mamma adattato in famiglia. Il superfluo è stato completamente bandito da questo matrimonio speciale. Gli sposi hanno testimoniato a tutti noi presenti come si incarna il francescanesimo, l’essere piccoli e semplici, la capacità di rinunziare a tutto e di andare all’essenza delle cose. Protagonista è stato il sacramento, l’unione di due persone in Dio e con Dio, ciò che purtroppo non si vede quasi mai nei matrimoni. I fondi raccolti con le donazioni degli ospiti stanno già nutrendo diversi bambini poveri, sia italiani che stranieri. L’unione d’amore di queste due persone sta già generando vita e gioia, sta portando speranza e sostegno in case in cui c'era disperazione.

IL CORAGGIO DI SPERARE


Francesco e Chiara, due personalità che sembrano così lontane dalla nostra realtà per il loro amore universale, per la loro fede, per la purezza d'animo l'uno e la tenacia nel seguire fino in fondo la parola di Dio l'altra. Eppure oggi, in un mondo dove le persone sembrano aver perso la fiducia nell'umanità e bontà d'animo altrui, c'è ancora chi incarna questi valori e continua a vivere nel messaggio d'amore e umiltà che ci hanno lasciato. Mi ero prefissata di raccontare dell'associazione "San Francesco d’Assisi" in modo indiretto per non sembrare di parte;ma poi ripensando alle persone che partecipano a questo progetto non posso esimermi dal parlare della mia esperienza personale: non si può parlare del loro operato senza metterci il cuore, perché è quello che loro fanno per tutti noi ogni giorno. Io sono una ragazza di 20 anni, frequento ancora l'università e la situazione economica mia e del mio compagno non è delle migliori. Questa premessa mira a spiegare come sono entrata a far parte di quest' associazione. Ho scoperto di aspettare una bambina l'anno scorso ed ero disperata perché non sapevo cosa potevo offrire ad un figlio. Quando ho incontrato queste persone, per la prima volta, mi sono sentita ascoltata. Mi hanno fatto scoprire una forza che avevo dentro di me che neppure io sapevo di avere. Mi hanno trasmesso il coraggio di sperare. Ho preso la decisione più dura e più bella e il 10 aprile è nata la mia splendida bambina, che oggi ha quasi due anni. Ci hanno distribuito buoni, capi di vestiario e beni di prima necessità per aiutarci concretamente nella crescita dei nostri bambini. Però oltre il sostegno materiale la cosa più importante, per me, è stata che ad ogni incontro, ad ogni festa data per i nostri bambini, sono nate amicizie, tutti i genitori hanno condiviso le proprie storie e tra un sorriso e qualche occhio lucido abbiamo capito che non siamo soli. Abbiamo imparato che anche se ci sono problemi non dobbiamo affrontarli da soli, non siamo isole ma una catena di persone che si tengono per mano e si sostengono a vicenda. Ogni volta che vedo il sorriso dolce della mia bambina o mi perdo nei suoi occhi pieni di vita penso che se lei è qui con noi è anche merito di queste persone che il Signore ha messo sulla mia strada nel momento in cui ne avevo più bisogno. L'amore di Dio per noi, il messaggio di fratellanza di San Francesco e Santa Chiara, l'amore per una vita che nasce, si sono materializzati nel volto amico delle volontarie di quest' associazione che ci hanno teso una mano e ci hanno aperto il loro cuore.
Testimonianza di una giovane mamma

SORELLA SCUOLA

Via San Carlo, tra vecchi palazzi e vecchi esercizi commerciali, una piccola scuola che non sembra nemmeno una scuola: le pareti sono chiaramente decorate da mani che usano il pennello per la prima volta, ma i colori sono quelli della vita e dell’entusiasmo e le parole che accompagnano i fiori sgargianti, sono quelle del cuore.
“Sorella scuola” è il luogo che chiama alcuni ragazzini a condividere un percorso di studio, di integrazione, di formazione.
Non mancano le spine in questo piccolo fascio di fiori non ancora sbocciati.
Ma è proprio qui che qualcuno, guidato dal Santo che chiamò fratelli e sorelle tutte le creature, opera per creare un piccolo angolo di mondo senza spine, senza barriere, senza catene.
Il percorso sarà lungo e difficile, ma pur senza grandi eroismi o prestazioni straordinarie, in “umiltà e letizia”, ogni giorno tra le ore 16 e le 18,30 si vive l’esperienza di un servizio semplice offerto a chi lo chiede e lo arricchisce con la sua presenza.
I piccoli, al centro di questo nido, pigolano chiedendo cibo per il cuore, per la mente ed anche per il gusto; gli adulti si adoperano tra speranze e scoramenti, a distribuire biscotti, carezze, spiegazioni ed anche qualche rimprovero; il tutto condito di amore e di perdono.
Il quadretto vi sembra un po’ mieloso?
Forse lo è, ma il miele è il cibo della generosità e dell’impegno, infatti nasce dalla operosità e dalla progettualità più perfetta esistente in natura: quella di un alveare che è il prototipo di una vera azienda, l’azienda dell’utopia che nessun uomo forse riuscirà a creare.
Qualcuno ha voglia di conoscere “Sorella scuola” ?
Qualcuno ha bisogno dei sevizi di “Sorella scuola” ?

Aspettiamo tutti non senza avervi detto che, talvolta, dopo le 18,30 e nei giorni di festa, la scuola diventa anche teatro o scuola di ballo o luogo per le feste di famiglia.
Renata D'Arezzo