martedì 24 febbraio 2015

DIARIO DI UN PELLEGRINAGGIO SPECIALE: L'Associazione San Francesco d'Assisi a Roma da Francesco



Mercoledì 23 ottobre 2013, l’Associazione di Volontariato San Francesco d’Assisi va da Francesco. Un sogno si realizza: le famiglie che assistiamo, i bambini, i ragazzi, alcune donne incinte, i ragazzi della Comunità Alloggio Casa Pinardi, i nostri amici, le anime belle che ci circondano, sono in pullman con noi, direzione Piazza San Pietro. 
Siamo tutti emozionati e tutti pronti a farci spazio tra la folla per ricevere la benedizione di Papa Francesco, il Papa che sentiamo nostro, che ha scelto il nome del Santo che noi amiamo più di ogni altro. 
Alcuni mesi di organizzazione: noi da Caserta; le laiche e le suore francescane missionarie di Maria da Roma. Quante preghiere per scongiurare un temporale che avrebbe rovinato tutto.
 La giornata è bellissima, piena di sole e di gioia. Partiamo prestissimo da Caserta, scesi dai due pullman, ci avviamo con il nostro stendardo verso piazza San Pietro.
Che festa bellissima, nonostante tutto, nonostante le centomila persone che ci circondano, nonostante i varchi chiusi di piazza San Pietro. Poi, improvvisamente, i varchi si aprono e veniamo letteralmente trascinati in piazza da una folla composta e desiderosa di avvicinarsi a Francesco.
Penetriamo la folla con entusiasmo e con la fede di chi sa che tutte le persone che ci sono state affidate resteranno intorno a noi, come attratte da una calamita di amore. Ci fidiamo del Padre, abbiamo portato con noi tante persone che andavano controllate a vista e malgrado il mare di gente in cui ci disperdiamo, a fine udienza siamo tutti lì. Nel pomeriggio ci rechiamo a Villa Pamphilj, dove i bambini e i ragazzi giocano gioiosamente
A fine serata la stanchezza è immensa, ma la felicità è incommensurabile, è indescrivibile ciò che si prova a vedere al centro dell’attenzione, felici e sorridenti, quelli che nella società e, purtroppo, spesso anche nella chiesa vengono relegati ai margini, come degli “scarti” di umanità. Quelli che li escludono non sanno cosa perdono, in questi “Ultimi” si tocca, si respira, si abbraccia Gesù.

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