Via San Carlo, tra vecchi palazzi
e vecchi esercizi commerciali, una piccola scuola che non sembra nemmeno una
scuola: le pareti sono chiaramente decorate da mani che usano il pennello per
la prima volta, ma i colori sono quelli della vita e dell’entusiasmo e le
parole che accompagnano i fiori sgargianti, sono quelle del cuore.
“Sorella scuola” è il luogo che
chiama alcuni ragazzini a condividere un percorso di studio, di integrazione,
di formazione.
Non mancano le spine in questo
piccolo fascio di fiori non ancora sbocciati.
Ma è proprio qui che qualcuno,
guidato dal Santo che chiamò fratelli e sorelle tutte le creature, opera per
creare un piccolo angolo di mondo senza spine, senza barriere, senza catene.
Il percorso sarà lungo e
difficile, ma pur senza grandi eroismi o prestazioni straordinarie, in “umiltà
e letizia”, ogni giorno tra le ore 16 e le 18,30 si vive l’esperienza di un
servizio semplice offerto a chi lo chiede e lo arricchisce con la sua presenza.
I piccoli, al centro di questo
nido, pigolano chiedendo cibo per il cuore, per la mente ed anche per il gusto;
gli adulti si adoperano tra speranze e scoramenti, a distribuire biscotti,
carezze, spiegazioni ed anche qualche rimprovero; il tutto condito di amore e
di perdono.
Il quadretto vi sembra un po’
mieloso?
Forse lo è, ma il miele è il cibo
della generosità e dell’impegno, infatti nasce dalla operosità e dalla
progettualità più perfetta esistente in natura: quella di un alveare che è il
prototipo di una vera azienda, l’azienda dell’utopia che nessun uomo forse
riuscirà a creare.
Qualcuno ha voglia di conoscere
“Sorella scuola” ?
Qualcuno ha bisogno dei sevizi di
“Sorella scuola” ?
Aspettiamo tutti non senza avervi
detto che, talvolta, dopo le 18,30 e nei giorni di festa, la scuola diventa
anche teatro o scuola di ballo o luogo per le feste di famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento